Scollegati!!!

“Per fare un albero ci vuole un seme, per fare un seme ci vuole un fiore…”(Gianni Rodari)
Per lo sviluppo di  qualsiasi forma di vita ci vuole l’ATMOSFERA.
La Felicità, nelle svariate forme in cui si presenta agli esseri umani, ha bisogno di ATMOSFERA per esistere; senza l’atmosfera sana essa si trasforma in un’apparizione deridente, l’esatto contrario di se stessa.

Una volta bastava un seme per fare un albero, ma ora non più, perché i fiori che fa l’albero cresciuto nell’atmosfera malsana sono velenosi…
Una volta bastava avere una famiglia, una casa,un lavoro per essere felici, ma ora non più perché tutto ciò è stato trasformato nelle forme di distruzione di colui chi li possiede…
Siamo tutti le viti più o meno ubbidiente del meccanismo impazzito, autodistruttivo. La presa della coscienza in se non basta; essere informatì sui fatti non è sufficiente; pannelli solari, frutta “biologica” e macchine ad idrogeno non salveranno.
 Bisogna agire- smettere di fare,  partecipare, interagire in qualsiasi modo con la Follia che va a ruota libera.

Scollegati.

Paradossalmente, oggigiorno meno uno è collegato alla realtà, meglio sta.
Purtroppo poche persone si lo possono permettere- com’è organizzata la società, momenti di solitudine, silenzio, spazi selvaggi e disabitati, qualsiasi veritiero contatto con la natura incontaminata, sono diventati un lusso e ne godono soprattutto quelli chi sono responsabili per lo stato disastroso nel quale si trova il mondo.
Posti dove uno potrebbe godere tutto cioè in compagnia di altri esseri umani in un modo creativo, non da consumatori, semplicemente non esistono.
Scollegandosi dalla mentalità di consumo e di produttività agonistica, uno si troverà nel “non luogo”, uno spazio fuori dalla realtà moderna, aldilà dell’atmosfera avvelenata. Sono quelle le condizioni necessarie per cominciare a ri-creare l’atmosfera sana.
 
 Ma se come l’essere umano deve nutrirsi di qualche cosa (spiritualmente e fisicamente), ha bisogno di respirare, ogni istante del “digiuno”, del  non avere, dello scollegamento, va usato per ricreare sana atmosfera umana, culturale, fisiologica. Sia attività frenetica senza direzione spirituale, sia pigrizia mentale di uno che si accontenta con lo stato disastroso delle cose portano verso forme barbariche d’esistenza.

Di che cosa “nutrirsi” durante lo scollegamento?
Di tutto cioè che esiste all’ di fuori dal chiuso: dal gusto di piante selvatiche, dal sapore di  acqua piovana raccolta secondo metodi antichi, dal contatto quotidiano con il fuoco, dalle lunghe ore dedicate all’osservazione del cielo sia di giorno che di notte, dall’ interesse sincero verso esseri umani, animali, insetti e piante...

Quando presente è marcio, bisogna scavare nel passato e futuro:nella memoria di forme di vita sane  ricuperate  attraverso i racconti degli anziani, (cantastorie sapienti), nei sogni messi alla luce del sole, discussi, migliorati ed offerti ad altri come i beni più preziosi, celebrati attraverso i nuovi riti comuni.

Cominciamo col cambiare le cose dolcemente, in compagnia di gente che vuole migliorarsi, scollegandosi  per un paio di settimane dal mondo del consumismo dove tutto, compreso rapporti umani, è puramente utilitario.  
La situazione proposta unisce  la gente che non colora l’esistenza con cibo, oggetti, e storie di esperienze splendide vissute da altri, ma scambia il sapere gratuitamente, crea insieme per puro desiderio di farlo, osserva e partecipa nella vita vera del luogo dove si trova, studia le diversità sociale ed etnica direttamente senza tramiti.
Libertà, uguaglianza, fraternità sono le regole necessaria per sperimentare collegamenti sani.
Tutti i rapporti sono paritari: nessuno è al servizio di nessuno.
Non ci sono ne padroni ne quelli chi “gestiscono” la situazione. La guida che collega gente desiderosa di scollegarsi dall sistema esistente, solamente porta nella situazione proposta, ma non va confusa con l’animatore del villaggio turistico.

Sta agli scollegati di far diventare realtà meravigliose possibilità nascoste in ogni situazione proposta, però tutte le responsabilità sono loro. “Dirigono” le finalità in comune e le regole da rispettare, accordate da tutti i partecipanti prima d’ entrare nel contatto.

Parecchio spazio va lasciato alla casualità: non c’è un programma da seguire oppure un scopo da raggiungere. L’obiettivo-atmosfera respirabile.  Lo scopo-esistenza vera. Soltanto il succedersi degli eventi unite a volontà individuale può dare forme concrete a desideri sopraelencati..

Luoghi, situati nei posti bellissimi, sono prestati dai proprietari apposta per l’occasione.
Gruppi sono piccoli, composti di persone estremamente diverse. Accanto alla gente giovane e sportiva si troveranno anziani o handicappati, coppie con bambini si troveranno accanto ai single convinti, i benestanti si troveranno accanto ai poveri, ambiziosi accanto agli spensierati.
 
Facendo  piccoli esperimenti del carattere sociale, accordati prima, si potrà cercare soluzioni innovative che uno ritiene giuste non attraverso proteste contro cioè che disturba oppure l’ascolto dei lunghi dibattiti, ma provando di adottare nuovi atteggiamenti verso soliti problemi. Non è detto che funzioneranno, non è detto che i risultati non saranno tutt’altro di quelli che uno aspetta. Forse saranno mille volte meglio, anche se diversi. In ogni caso, uno dei modi più efficaci di cambiare la società è cambiare noi stessi.
Per ricucire il buco d’ozono non bastano regole anti-smog , piste ciclabili e marmellata “organica”. L’atmosfera si ricrea solo se c’è una grande voglia di vivere, e si mantiene sopratutto grazie al respiro puro di esseri umani liberi e felici.
Cominciamo a conoscerci:

e-mail: lada_alekseychuk@tiscali.it